Personaggi mirandolesi – Augusto Merighi
AUGUSTO MERIGHI – Garibaldino dei Mille (1836 – 1920)
Nato a Mirandola nel 1836 fuggiva da casa a 14 anni per correre alla difesa deila Repubblica Romana, ma la polizia lo riportò ai suoi genitori.
Avviato agli studi di medicina abbandonò l’Università per arruolarsi fra i Caccciatori delle Alpi e così combatté nelle guerre del Risorgimento dal 1859 al 1866, partecipando poi alla spedizione dei Mille con gli eroici concittadini Giovanni Tabacchi e Francesco Montanari.
Fu pure ad Aspromonte dove fu imprigionato e poi recluso nel Forte di Baid.
Quale fosse la considerazione che Augusto Merighi godeva presso i suoi Capi risulta da questi biglietti che Flaminio Lolli pubblicò nel suo opuscolo «Due martiri d’Italia — Francesco Montanari nella pugna di Calatafimi e Don Enrico Tazzoli nelle forche di Mantova » (Tipografia Moneti e Manni – Mirandola — venduta a vantaggio dei feriti nella guerra delle due Sicilie).
Scrive Flaminio Lolli di aver interrogato (pag. 38) il Luogotenente Augusto Merighi giunto a Mirandola il 3 ottobre 1860, sulla fine dell’eroico Francesco Montanari.
Il Merighi aveva un breve permesso per presentarsi al Re d’Italia latore di due biglietti : uno di Garibaldi e uno di Nino Bixio, che riproduciamo :
” Sire,io sarò riconoscente alla Maestà Vostra se vuol prendere sotto la Sua protezione Cesare Merighi, fratèllo di uno dei miei prodi Ufficiali che a Vostra Maestà si presenta.
Della Maestà Vostra Dev.mo G. Garibaldi ,,
Caserta 28 settembre 1860.
” Caro P’epoli, salva per amor di Dio il fratello del migliore dei nostri Ufficiali, il Luogotenente Merighi.
In fretta Tuo G. Nino Bixio „
22 settembre 1860 Villa Gualtieri di Maddaloni.
E precedentemente il Lolli (pag. 32) nel rievocare il trasporto di Montanari, ferito a Calatafimi ,ad opera di Merighi : « la cui amicizia pel Montanari sapeva di culto » scrive :
«Prendo volentieri la circostanza dì ricordare Augusto Merighi e Giovanni Tabacchi, giovani di patrio amore ardenti, che furono i due primi a partire dalla Mirandola ed accorrer? alla guerra di Sicilia. Fecero quindi parte della prima Spedizione, ed erano nello stesso bastimento con Garibaldi. Il costoro esempio eccitò più che altri cento mirandolesi a partire nelle successive spedizioni. A Calatafimi il Tabacchi ebbe una coscia trapassata da una palla. Ora è guarito e combatte a Capua. Il coraggio, l’abnegazione dì questi miei concittadini procacciarono al Merighi il grado *di Luogotenente in 1 e al Tabacchi quello di Capitano ».
Successivamente anche il Merighi fu promosso al grado di Capitano ed insignito della medaglia d’argento al valore per la battaglia di Reggio Calabria. Morì a Castelleone di Cremona il 23 agosto 1920.
Tratto dal libro “La Cassa di Risparmio di Mirandola nei suoi primi cento anni”