150 anni di acqua potabile nel territorio mirandolese – II capitolo
etri, verrebbero puliti con un apparecchio di lavatura a circolazione continua .
100 ANNI DI ACQUEDOTTI – Seconda parte
A Mirandola serviva una nuova fonte di approvvigionamento d’acqua .
I pozzi non bastavano più per tutta la popolazione.
La commissione tecnica istituita dal sindaco Salvioli nel 1912 concluse che fosse necessario e urgentissimo(dopo aver valutato la necessità di approvvigionamento di acqua potabile da zona ancora da definire, ma sicuramente nell’ambito del territorio modenese) per il risanamento della Citta’ di Mirandola anche un nuovo impianto di fognatura.
La commissione specificò che” le sfavorevoli condizioni planimetriche del suolo della Città di Mirandola, la mancanza di corsi d’acqua in sufficiente vicinanza, l’assenza di canali industriali e di irrigazione dai quali prendere l’acqua di lavatura o nei quali poter versare le acque lorde cittadine rende malagevole la costruzione di fognatura” .
Occorreva la costruzione di una rete di canali, provvedere all’acqua per lavarli.
Fu quindi prevista una rete tubolare di canali sotterranei, con tubi di gres ceramico “nei quali convergano tutti i tubidi caduta delle latrine, degli acquai domestici, dei pubblici orinatoi ecc..”.
Questi tubi, del diametro di circa 20 centimetri, verrebbero puliti con un apparecchio di lavatura a circolazione continua .
E’ un apparecchio automatico di nuova invenzione denominato “rogers field”.
Le acque di lavaggio verrebbero prese da quelle non utilizzate dal nuovo acquedotto e dalla falda acquea sotto Mirandola.
Avremmo così, in città, acqua potabile in abbondanza per ogni servizio , fornita dal nuovo serbatoio e la città pulita dalle acque di scarico giornaliere.
La commissione allega anche gli esami batteriologici delle acque della città fatta nel dicembre 1901.
A circa trent’anni di distanza da quella eseguita dal Poppi possiamo comunque notare che le acque del centro erano ancora ben pulite e bevibili. (vedi foto 7 – 8 – 9 )
La commissione istituita conclude la propria proposta affermando che per il risanamento della Città di Mirandola, pur essendo urgentissimo provvedere ad un approvvigionamento di buona acqua potabile è altresì necessaria la fognatura. Riguardo al progetto di acquedotto consorziale, non sarebbe conveniente per Mirandola, che spenderebbe assai meno provvedendo per proprio conto ad un acquedotto indipendente da altri comuni.
La commissione si congratula inoltre con la commissione comunale per la lodevolissima iniziativa presa per il risanamento cittadino di Mirandola.
il Torricelli ripropone poi le proprie tesi di acquedotto per Mirandola e paesi limitrofi nel “ Trattato generale teorico pratico dell’arte dell’ingegnere civile e industriale “ edito dalla “Biblioteca tecnica internazionale” stampata dal Vallardi a Milano.
In un lungo intervento di oltre 50 pagine con dati specifici e illustrazioni del territorio ideizza un progetto per un acquedotto consorziale per Mirandola e San Felice sul Panaro.
La sorgente indicata e’ quella di Pieve di Trebbio (vedi foto 10 ) e ne traccia l’eventuale percorso.
Progetta un bel serbatoio da inserire nelle vicinanze del castello dei Pico con torre merlata (vedi foto 12) e ne calcola l’altezza e la portata.
Annota che, non essendo possibile per la natura pianeggeiante del terreno a Mirandola, avere un serbatoio entro terra e non esistendo nessun fabbricato che presenti le condizioni altimetriche e statistiche necessarie per adattarvi il serbatoio, ha dovuto progettarne uno ex novo.
La posizione scelta e’ in prossimità dell’antico palazzo dei Pico nella zona più alta della città.
La condotta esterna arriva dalla estremità opposta ed il serbatoio funziona come un vero serbatoio d’estremità e di compenso. Sopra una torretta, appositamente costruita, vi sara’ collocata la vasca che sarà di forma cilindrica di diametro di 4,60 metri e di altezza di 3 metri. Sarà costruita in lamiera di ferro.
Dopo complicatissimi calcoli di portata d’acqua l’ingeniere calcola il tracciato e la distribuzione della portata della rete urbana.
Importantissima e bellissima la stampa che ci propone l’Ingeniere e,che solo in poche copie, è nell’interno del volume su carta patinata avorio. (vedi foto 13)
Claudio Sgarbanti
I collezionisti di stampe mirandolesi ritengono che questa sia una delle piu’ belle e segnificative del primo 900 della nostra Citta’.
Si nota benissimo l’antica forma ottagonale della Città dei Pico ma si incominciano ad intravvedere nuovi spazi all’esterno delle vecchie mura che costituiranno le nuovi costruzioni liberty della circonvallazione odierna.
A Mirandola si incomincia a lavorate per costruire la nuova rete fognaria.
I nuovi tubi dell’acquedotto portano un po’ più di acqua in città,ma le rotture sono frequenti e spesso la cittadinanza rimane anche senza l’acqua da bere e si deve affidare ai soli pozzi preesistenti.
Lo splendido serbatoio che dovrebbe servire a compensare le rotture non e’ ancora costruito.
il problema e’ serio…………e’ incominciata la Prima guerra mondiale!!!!
Vedremo nella terza ed ultima parte come la costruzione del serbatoio collocato fra il Castello e il Teatro Nuovo risolverà il problema giornaliero dell’acqua di Mirandola e delle zone circostanti.