150 anni di acqua potabile nel territorio mirandolese – I capitolo
100 Anni di acquedotti
Gia’ nel 1873 il Municipio di Mirandola diede importante rilevanza allo studio fatto dal dottore e ingeniere Felice Poppi riguardo alle acque “da bere” della nostra città.
Le acque vengono attinte più’ che altro da pozzi che si trovano nelle varie proprietà dei palazzi mirandolesi o da pozzi comuni che servono alle persone ,oltre che per dissetarsi, anche per le ordinarie cose giornaliere.
In un rarissimo opuscolo stampato dal Cagarelli a Mirandola il 20 febbraio 1873 il Poppi proponeva una importante lezione sull’acqua affermando che e’ “ un bene la cui perfezione e bellezza risveglia in noi la piu’ alta ammirazione”.
Nella dedica “all’illustre Municipio di Mirandola” afferma che gia’ da cinque anni la citta’ Mirandola e’ la sua patria e che il lavoro a stampa che ora propone” presenta per la popolazione una certa importanza e che fu da codesto municipio applaudito e incoraggiato”.(vedi foto 2)
Nella lezione sull’acqua asserisce che “due sostanze aeriformi che compenetrandosi intimamente l’una coll’altra vengono trasformate in un liquido che allo stato vaporoso ponno trasformarsi per la diminuita temperatura in solido capace di contrarre e conservare una forma qualunque e di opporre resistenza al disfacimento della medesima: l’acqua”.
Il Poppi annota le medie stagionali annuali di piovosità nella nostra zona geografica e da questo deduce che i pozzi sono sempre alti d’acqua pulita.
Segue poi ampia nota sulle varie proprietà dell’acqua con una analisi comparativa delle principali sostanze contenute nelle diverse acque della città e territorio di Mirandola e determinazione delle quantità di sali carceri contribuenti al loro grado di potabilita’ e delle sostanze organiche che si riscontrano nelle medesime.
Al numero 1 di detta tabella, in Piazza Grande, nel Palazzo Municipale , elenca carbonati, solfati, fosfati, ferro, ammoniaca, magnesia, sostanze organiche .(vedi foto 3)
Riporta infine il risultato definitivo delle analisi: acqua tendente al selinitoso da risguardarsi fra le buone della citta’.
Insomma dai Pico in poi al Municipio si e’ sempre bevuta acqua buona cosi’ come pure al Caffe’ Pico che si serviva del pozzo dello stesso palazzo.
In Piazza Grande a casa del dottor Nicandro Panizzi l’acqua e’ dolce e fra le piu’ buone della citta’.
Ma, purtroppo, in Piazza Grande a casa del dottor Polacchini l’acqua e’ alquanto cruda depravata dalle sostanze vegeto-animali.
Il dottor Poppi,con l’aiuto del figlio, analizza ben 67 pozzi dal centro di Mirandola al Mazzone, a Tramuschio, a San Prospero, a Staggia, a San Martino e a San Pietro fino ai confini con San Lorenzo. (vedi foto 4)
Un lavoro lungo ma preciso e con ampie note che rende partecipi i lettori dell’opuscolo alle diverse varianti di acqua nel nostro territorio.
Tutte acque buone, pochissime con residui animali che allora erano assai frequenti anche nei pozzi di città.
Nel 1902 il sindaco Francesco Salvioli, chimico e farmacista, crea una commissione tecnica per lo studio dell’acqua potabile a Mirandola con a capo l’ingeniere Giacomo Torricelli , professore di idraulica a Bologna.
Collaborano pure il medico mirandolese Armando Bussi e il dottor Arnaldo Maggiora di Modena.
L’intento e’ quello di dare, nell’interesse della cittadinanza, l’approvvigionamento di acqua potabile in consorzio con altri comuni limitrofi.
Sabebbe stato importante e necessario individuare una fonte per stabilire la presa d’acqua per l’acquedotto.
E’ il primo passo importante che dai vecchi pozzi porterà al nuovo concetto di acqua buona e pulita per tutti.
Nella relazione edita dal Cagarelli nel 1902 la commissione tecnica esamina l’uso dell’acqua potabile e l’idea per la nuova fognatura mirandolese con l’intendimento di iniziare il risanamento delle acque presenti e di provvedere all’approvvigionamento di acqua potabile a mezzo di un acquedotto . (vedi foto 5)
Siamo nel nuovo secolo e ,dopo l’abbattimento delle antiche mura dei Pico, il Sindaco ha importanti e nuove idee anche per dare lavoro ai mirandolesi meno abbienti.
Nel primo decennio del 900 verranno costruite opere importantissime : dal Teatro Nuovo , al Nuovo Ospedale , alle Scuole Elementari . Compaiono le prime case sulla circonvallazione e, piano piano, la Città si allarga anche oltre gli scomparsi bastioni.
Il sindaco Salvioli volle dalla commissione tecnica una specifica relazione che riguardasse l’approvvigionamento dell’acqua meno oneroso.
Si provo’ nel vicino corso del Secchia dove l’acqua allora era buona e abbondante, poi si prosegui’ con Motta, Rovereto, Pioppa, Castelfranco, Rubiera e Montale fino alle sorgente della Pieve di Trebbio. (vedi foto 6)
Vedremo nella prossima parte, che sarà prossimamente pubblicata, quale decisioni si presero e da che fonte arrivò la prima acqua del nuovo acquedotto che si costruirà a Mirandola.
Claudio Sgarbanti