Ubaldo Chiarotti – Lettera aperta ai giovani del PD

Ubaldo Chiarotti – Lettera aperta ai giovani del PD

20 Aprile 2020 0

Lettera aperta ai giovani della classe dirigente del PD e del Centro sinistra

La forza antica della sinistra potrà aiutare i nuovi quadri dirigenti del Centro sx nel recupero del consenso della popolazione?

Le elezioni sono state effettuate, i risultati sono noti a tutti e hanno provocato anche qualche rinnovo dei quadri dirigenti da parte degli sconfitti, a costoro vorrei augurare buon lavoro aiutandoli a riflettere sul venir meno della fiducia accordata per 75 anni alla sinistra prima e al centrosinistra poi. Qualcuno ha detto che la gente della Bassa è diventata populista o addirittura fascista; non è vero, la gente della Bassa si è stancata delle promesse mancate di Provincia e Regione o semplicemente del loro disinteresse verso i nostri problemi e ha deciso di cambiare pagina.

La riscossa delle classi più deboli è sempre stato l’obiettivo della sinistra europea e anche in Italia specialmente col Partito Socialista Italiano abbiamo visto questo sin dagli inizi del secolo scorso, quando con anni e anni di lotte si riuscì ad arrivare alla prima legge sul Suffragio Universale di Giolitti, ma un suffragio cosiddetto universale riservato ai soli uomini e solo a coloro che non erano analfabeti.

Le sezioni di partito, dal PSI in poi passando anche dal PCI, nel secolo scorso, sono sempre state luogo di ascolto delle esigenze delle classi più disagiate, ma anche luogo di apprendimento ed emancipazione per queste classi sociali così disagiate, le stesse a cui era negato il voto se analfabete.

Anche a Mirandola il dott.Mario Merighi socialista, oltre a curare la povera gente, se ne prendeva cura organizzando corsi di alfabetizzazione nelle sezioni del PSI per dar modo pure a questa di poter votare.

Nelle sezioni di PSI e PCI, nelle Case Del Popolo, la gente ci andava per apprendere le notizie inerenti la politica nazionale, confrontarsi  ed imparare; insomma le sezioni di partito erano un luogo dove generalmente chi le frequentava, risultava essere anche più acculturato rispetto alla media.

Con l’avvento del fascismo, le case del popolo furono spesso devastate e nel ventennio risultò alquanto difficile frequentarle, il PCI fu l’unico partito che riuscì a mantenere attiva una organizzazione clandestina nella quale era imperativo credere negli ordini che arrivavano dall’alto delle federazioni  senza discuterli. Il PCI grazie alla sua organizzazione clandestina divenne il faro di riferimento nazionale per tutti gli antifascisti, anche G. Amendola liberale vi aderì.

Finita la seconda guerra mondiale, si riaprirono le case del popolo e se ne costruirono tantissime col volontariato, le sezioni del PSI e del PCI tornarono ad essere giustamente quei luoghi di riferimento per cui erano nate e fino agli anni ’60-70 fu anche giusto continuare con l’organizzazione verticale che prevedeva di obbedire in modo acritico alle direttive della federazione, che secondo i vecchi schemi, “Essa si che sapeva tutto e sapeva come organizzare il territorio della provincia…..”; va ricordato però che l’obbligo scolastico a 14 anni e i tantissimi studenti che andarono oltre l’obbligo, diplomandosi alle superiori e anche i tanti che si laurearono, non vedevano più la sezione di partito come luogo di emancipazione, bensì come luogo di confronto nel quale costruire le richieste per lo sviluppo del territorio.

Arrivati agli anni ’70-‘80 la nostra federazione provinciale forte anche di un grandissimo consenso qui nella Bassa, continuò come se nulla fosse ad imporre le linee guida decise a livello provinciale che portarono alle ingiustizie che sono sotto gli occhi di tutti, in primis sanità e viabilità che hanno premiato solamente i cittadini del capoluogo di provincia e dei comuni più forti nel raggio di 15 km da esso, come Sassuolo e Carpi, mentre la nostra Bassa rimase tagliata fuori da qualsiasi investimento di infrastrutture e anzi fu persino privata della ferrovia per Modena già esistente, a favore degli autobus su gomma.

E’ accaduto così che forse anche in buona fede, forti del principio: Squadra che vince non cambia programma….., i vecchi dirigenti del PCI, del PDS e purtroppo anche del PD abbiano continuato ad ignorare le richieste e le proposte che nascevano dal territorio, perché non erano state preparate e mandate al comitato comunale dalla federazione provinciale; chiunque provava a cercare di far partire qualche richiesta o suggerimento dal basso, veniva immediatamente etichettato come compagno si, ma non proprio affidabile….., ogni tentativo di rinnovamento dal basso, veniva visto come qualcosa che andava contro il partito.

Dagli anni settanta, abbiamo assistito allo sviluppo del Polo Biomedicale primo in Europa, secondo al mondo, senza l’A22 che era stata deviata a Carpi dalla nostra Provincia e senza Cispadana già attiva da decenni da Parma a Reggiolo e da S.Agostino a Ferrara mentre noi tuttora, unici da 64 anni in tutto il suo percorso ancora ad aspettare…..

Abbiamo visto sin dagli anni ‘80 il dott. Veronesi chiedere il Tecnopolo del Biomedicale a Mirandola e la Provincia progettarlo a…. Spilamberto, solo il terremoto 2012 ha fatto si che essa desistesse e lo realizzasse a Mirandola

Abbiamo visto costruire giustamente tre nuove superstrade nel territorio montano della provincia, Fondovalle Panaro, Fondovalle Secchia e Nuova Estense variante della SS12 via Giardini, ma nel frattempo non c’è stato interesse alcuno della Provincia e della Regione a cercare di risolvere il sempre più grave problema delle infrastrutture che gravava sulla Bassa; la priorità non è mai stata una parola usata per la Bassa, ma solo per Carpi e Sassuolo, infatti tuttora la priorità della provincia e della Regione resta la Campogalliano – Sassuolo, che è già interamente finanziata e saranno iniziati i lavori entro la primavera 2020, pandemia Covis 19 permettendo.

Nessuna certezza invece di far partire i lavori della Cispadana, solo come al solito qualche speranza anche se alimentata da nuovi impegni regionali;  nessun impegno da parte di provincia e regione a decidere assieme ad ANAS di far partire a breve i progetti  delle tangenziali sul Canaletto.

La forza antica della sinistra potrà aiutare i nuovi quadri dirigenti del Centrosx nel recupero del consenso della popolazione? Io rispondo SI perché se essi  approfittando della sconfitta, sapranno invertire il metodo decisionale dei circoli e delle sezioni, dando maggior peso alle richieste e alle idee che partono dal basso, ascoltandole e coordinandole per poi farle accettare alla federazione di Modena, allora sempre a mio parere, essi avranno sicura possibilità di riconquistare buona parte del consenso perduto per la delusione delle aspettative ultradecennali sulle infrastrutture e sulla sanità della Bassa; a tale proposito vorrei dire anche che prima di appoggiare l’idea di una nuova ferrovia per Modena che passa da Carpi, anziché ricostruire quella diretta per Modena, forse sarebbe il caso di consultare la nostra gente.

Buon lavoro ragazzi, auguri di riuscire bene nel vostro incarico, per voi, ma pure per il nostro territorio e ricordatevi che gli attuali vincitori non sono nemici ma semplicemente e democraticamente avversari con i quali in certe occasioni ed emergenze come questa del covid 19, si può anche collaborare per il bene comune.

Ubaldo Chiarotti

Mirandola 19/04/20

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