La parola ai candidati mirandolesi – Fabio Pignatti
Qualità dell’aria: prospettiva per il prossimo futuro
La pianura padana a volte viene riportata come terra in cui l’inquinamento dell’aria è un problema rilevante. Vivo a Mirandola fin dalla nascita e mi sono chiesto: davvero è così? Davvero è come vivessi, ad esempio, a Milano? Ho sempre rifiutato di trasferire la mia famiglia anche per questa ragione!
All’interno di ogni regione chi controlla l’inquinamento dell’aria è ARPA, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale.
ARPA rileva, valida ed emana periodicamente bollettini e report su questo tema, fa parte della sua mission. La qualità dell’aria è uno dei temi seguiti oltre a meteo, mare e altri argomenti di rilevanza ambientale. I dati sono pubblici e scaricabili facilmente dal sito web. Sulla base di questi dati, in accordo con Regione, Ministero dell’Ambiente ed Unione Europea vengono intraprese delle azioni, alcune semplici altre un po’ meno, per mitigare l’inquinamento dell’aria. Il 4-5 giugno 2019 a Torino è convocato l’incontro strategico “Clean air dialogue” nel quale tutte le regioni padane insieme al Ministero dell’Ambiente, incontreranno la Commissione europea per discutere del miglioramento della qualità dell’aria.
I dati a Mirandola dunque come sono? Paragonabili a Milano? Ho fatto bene a non trasferirmi? L’ultimo report emanato da ARPA è del giugno 2018 e analizza l’anno 2017 (anno con condizioni meteorologiche particolarmente sfavorevoli). Vi sono sintetizzate tutte le misurazioni effettuate nella regione. Per il nostro territorio i dati sono captati dalla stazione di rilevamento di Gavello per il monitoraggio degli indici previsti dalla legge (PM10, PM2.5, O3, NO2 tipicamente per la nostra area).
Iniziamo con le buone notizie: le concentrazioni medie annuali di PM10, PM2.5 e NO3 sono state sempre rispettate come il numero di superamenti per il NO2 (a differenza delle grandi città). Viceversa il numero di superamenti previsti dalla normativa perPM10 e O3 non sono stati rispettati. Nei report viene riportato:
Il livello di protezione della salute umana e della vegetazione per l’ozono troposferico viene sistematicamente superato ogni anno su gran parte del territorio regionale.
In generale, i livelli di Ozono sono ancora troppo elevati rispetto ai limiti imposti dalla normativa; per quanto detto la soluzione del problema risulta molto più complessa rispetto ad altri inquinanti.
L’unico approccio possibile, volto ad un miglioramento, è quello individuato dal PAIR2020 che prevede una riduzione delle concentrazione dei precursori dell’ozono, come indicato sull’ art.12 delle Norme tecniche di Attuazione del Piano:
1. Al fine di tutelare la salute dei cittadini emiliano- romagnoli, nel rispetto della normativa vigente, il Piano persegue la finalità di tutela della qualità dell’aria attraverso la riduzione, rispetto ai valori emissivi del 2010, dei livelli degli inquinanti di seguito elencati:
a) riduzione del 47 per cento delle emissioni di PM10 al 2020;
b) riduzione del 36 per cento delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) al 2020;
c) riduzione del 27 per cento delle emissioni di ammoniaca (NH3) al 2020;
d) riduzione del 27 per cento delle emissioni di composti organici volatiti (COV) al 2020; e) riduzione del 7 per cento delle emissioni di biossido di zolfo (SO2) al 2020.
b) riduzione del 36 per cento delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) al 2020;
c) riduzione del 27 per cento delle emissioni di ammoniaca (NH3) al 2020;
d) riduzione del 27 per cento delle emissioni di composti organici volatiti (COV) al 2020; e) riduzione del 7 per cento delle emissioni di biossido di zolfo (SO2) al 2020.
2. Il Piano, anche in attuazione dell’articolo 13 del D.Lgs. 155/2010, è volto a perseguire il raggiungimento, al 2020, dei valori obiettivo di cui all’allegato VII del D.Lgs. 155/2010 agendo sulla riduzione delle emissioni dei precursori dell’ozono ovvero sulle principali sorgenti di emissione attraverso misure che non comportino costi sproporzionati rispetto agli obiettivi attesi.
E’ buona notizia sapere che esiste un piano, benchè non di facile attuazione, di tutela della salute dei cittadini attraverso la qualità dell’aria.
Localmente quali azioni possiamo intraprendere? A mio avviso dobbiamo lavorare sulla comunicazione e sulla formazione. Comunicazione, dialogando con ARPA e Regione al fine di incidere nei rapporti con Ministero e UE. Occorre tenere conto delle particolari condizioni della pianura padana nella definizione delle nuove norme europee. Condizioni sia meteorologiche che geografiche che favoriscono la concentrazione di inquinanti nell’atmosfera. Certo non come a Milano ma almeno in parte anche a Mirandola viviamo questo problema. Su questo tema siamo molto in linea con la richiesta delle Regioni che ritengono più efficace porre limiti più stringenti alle fonti di emissioni nei diversi settori, piuttosto che abbassare i limiti normativi delle rilevazioni. Comunicazione anche verso gli abitanti di Mirandola, diffondendo gli indicatori che ARPA mette a disposizione.
Di certo dobbiamo lavorare anche sulla sensibilizzazione e sulla formazione dei ragazzi, come già sta avvenendo nel nostro polo scolastico. In una precedente nota si parlava della Ciclopista del Sole, progetto transnazionale di importanza vitale. Altre iniziative scolastiche recenti come “Tutti in bici” e “Siamo nati per Camminare”, patrocinate dal Comune di Mirandola, sono apprezzabili. Non possiamo lamentarci dell’ambiente se noi per primi riteniamo irrinunciabili i mezzi di trasporto inquinanti, è un cambiamento profondo che va intrapreso con convinzione. Partendo dai giovani.