La Mirandola – Storia urbanistica di una città – XIV capitolo – La Piazza Grande e il Palazzo Pubblico
La Piazza alla fine del secolo XVIII, vista da sud.
Come a suo luogo si è detto il Palazzo Pubblico (Pallattium Juris Comunis) aveva avuto il compito nella mente dei progettisti di concludere dalla parte di sud la piazza alla quale era stata prevista, colla unificazione dei Borghi, la larga dimensione e la spaziatura delle nuove piazze rinascimentali.
Il palazzo divenne l’elemento di maggior rilievo nell’ambiente piazza sia per la sua ubicazione sia per le sue caratteristiche anche se non mancavano elementi di grande interesse su tutti gli altri lati di essa, tra i quali i più significativi restavano il Palazzo Bergomi, come si è detto, la grande mole delle mura e dei fabbricati del castello e la linea di antiche case dirimpettaie a questo, edifici tutti allora con paramenti a vista, in cotto, non pochi dei quali di epoca ed aspetto medievali.
L’idea di come doveva comparire la piazza in origine, compatta nella sua forma rettangolare, delimitata chiaramente e si può dire densamente dalle «paratie» degli edifici laterali ci è data dal dipinto della prima figura che ci mostra la situazione alla fine del secolo XVIII.
La struttura geometrica della piazza è invece oramai idealmente irrecuperabile nella figura successiva dove si vede come lo sventramento operato nella cortina e sulle masse del castello abbia aperto uno squarcio irrazionale ed ingiustificabile nel ritmo spaziale e funzionale dell’ambiente.
La Piazza agli inizi del secolo.
Il Palazzo Civico quale compariva agli inizi del secolo
Tratto da: La Mirandola – Storia urbanistica di una città
Autore: Vilmo Cappi
A cura: Cassa di Risparmio di Mirandola – Seconda Edizione a cura del Circolo “G.Morandi” di Mirandola.
Anno: 2000