La Mirandola – Storia urbanistica di una città – XIII capitolo – I Principi costruttori
I due Principi umanisti e il Principe soldato ai quali va il merito della duplice realizzazione urbanistica della Mirandola; i primi due per la realizzazione della città quadrata, il terzo per la realizzazione della città ottagonale.
Con Giovan Francesco I e Giovan Francesco II va ricordato Galeotto I al quale va il merito rilevantissimo della costruzione di alcuni edifici con caratteri monumentali e quello di importanza capitale del completamente del quadrato e delle torri della città oltre che di diverse opere fortificate relative al castello. Con Ludovico vanno ricordati il padre Galeotto II, che completò i bastioni della città quadrangolare, la moglie Fulvia da Correggio e i figli Galeotto III ed Alessandro I che completarono la cinta ottagonale.
Una parte di questi fatti (relativa alla Città quadrangolare) viene ricordata da tre iscrizioni su marmo che, una volta murate in Castello, si trovano ora, dopo diversi spostamenti, nel chiostro già del Convento di S. Francesco ora ad uso del Ginnasio Liceo G. Pico. La giusta lettura delle epigrafi (non inedite ma finora interpretate erroneamente: arx verum vuol dire la Rocca cioè qui il Castello, oppidum significa la Città) consente di chiarire e conferma criticamente alcuni argomenti.
Per la città rettangolare
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Giovan Francesco I
«L’illustre signor Giovan Francesco primogenito del signor Conte Giovanni antedetto ritrovandosi solo Signore della Mirandola e Conte della Concordia l’anno 1460 … con grandissima spesa fece cingere di muraglia di pietra cotta la Cittadella della Mirandola fondando li fondamenti della muraglia in acqua, che innanzi non era fortificata la Cittadella se non con argini e fosse, ed ebbe cura di finire il girone della muraglia del Borgo Brusato …».
(Anonimo del secolo XVI: «Cronaca della Nobilissima Famiglia Pico». Memorie Storiche Mirandolesi; voi. II. Tip. Cagarelli, Mirandola; 1874; p. 42).
«Il giro della Mirandola non eccedeva la Piazza, dove al presente è la casa de’ Buffali, e restava fuori il Borgo della Piazza e il Borgo Novo e fuori della Porta di Sotto detta il Borgo Brusato li restava un gran Borgo di case detto il Borgo Franco qual fu minato per la guerra di Papa Giulio II…».
(Opera indicata, p. 43).
Galeotto, Anton Maria e Giovanni
«Questi fratelli… ampliarono l’anno 1472, stando la pace e l’unione tra essi… la Mirandola, cingendo il borgo della Piazza di muraglia e similmente in processo di tempo l’illustre Galeotto fece murare il Borgo Nuovo e quello attaccò alla fortezza della Mirandola nel modo che hora si vede».
(Opera citata; p. 43).
Galeotto 2°
«L’anno 1535 il suddetto signor Galeotto 2e fece ancora minare il Ponte della Ceresa da soccorso della Rocca della Mirandola il quale era di pietra con quattro bellissimi archi ed il medesimo anno … fece portar dentro, per forza d’uomini, tutta la terra del Rivellino del Bonaga …».
«Stette la Mirandola senza guerra né danno alcuno cominciando dal suddetto anno (1541) fino all’anno 1544 ed in questo tempo il Signor Galeotto fiancheggiò la Mirandola con baluardi di terra murati intorno uno per ogni cantone, con un rivellino alla Porta del Borgo Brusato del modo che hora si vede fortificata la Mirandola».
(Opera citata; p. 83 e p. 94).
Ludovico 2°
«L’anno 1565 fu aggrandita la Mirandola dal suddetto Signor Ludovico un terzo di più di quello che era, dalla parte di S. Francesco, in forma triangolare, come ora si vede, spingendo fuori tre fianchi grandissimi della forma che ora si vedono stampati di terra».
(Opera citata; p. 130).
Fulvia (e Galeotto 3°)
«Ritrovandosi la Signora Contessa Tutrice dell’illustrissimo Signor Galeotto III, questa deliberò di fortificare la Terra della Mirandola dalla parte del Castello dove era un gran giardino circondato da fosse e spiccato dalla Terra, luogo invero pericoloso per essere scoperta tutta la Terra da quella banda, e per esservi le case fondate sopra le mura e non esservi luogo per farvi ritirata se accadesse batteria da quella parte; per il che fatto venire Ingegneri formò un gran Baloardo in punta con fianchi coperti; e spinse fuori il Baloardo del Castello il quale non aveva fianco da quella parte, facendo andare le cortine delle muraglie in punta come si vede, cosa fortissima quando sarà finita la fabbrica. Fu principiata l’anno 1577».
(Opera citata; p. 135).
Alessandro I
«L’antedetto Duca Alessandro fece fare il balloardo di Strada Grande nella forma che ora si ritrova e da quella parte fortificò ed ampliò la Mirandola …».
(Opera citata; p. 136).
Tratto da: La Mirandola – Storia urbanistica di una città
Autore: Vilmo Cappi
A cura: Cassa di Risparmio di Mirandola – Seconda Edizione a cura del Circolo “G.Morandi” di Mirandola.
Anno: 2000