Sull’Ospedale di Mirandola Paolo Negro replica al sindaco di Mirandola Alberto Greco
Gruppo ‘Liste Civiche & PD | Bassa Modenese ’
OSPEDALE DI MIRANDOLA. ALTRO CHE ‘CHIUSURE’ INESISTENTI.
NOI CHIEDIAMO DI ACCELERARE GLI INVESTIMENTI SULL’OSPEDALE IN PROFESSIONISTI, TECNOLOGIA E SERVIZI
In merito alle polemiche suscitate dalla rimodulazione dell’attività chirurgica all’interno dell’Ospedale di Mirandola, interviene il capogruppo del Gruppo “Liste Civiche – Pd – Bassa Modenese”, Paolo Negro:
“C’è chi fa a gara a descrivere a tinte fosche l’Ospedale di Mirandola e i suoi servizi. Ieri la consueta sospensione e rimodulazione di parte dell’attività chirurgica che avviene sempre in questo periodo dell’anno, si è trasformata addirittura, per bocca di un sindaco, Alberto Greco, in un “punto di non ritorno”.
La risposta dell’AUSL conferma che non è così, e sarebbe bastata una telefonata per sincerarsene, ma forse è più ‘utile’ mistificare la realtà, non so a chi.
La ripresa dell’attività chirurgica, conferma l’AUSL, non è in discussione, anzi già “nella fase post lockdown, il Santa Maria Bianca è stato il primo ospedale a ripartire con un’attività chirurgica ambulatoriale a maggio ad alti volumi, cui è stata affiancata, nei mesi di giugno e luglio, anche la ripresa dell’attività chirurgica ordinaria”.
Così come è confermato, bene, il ripristino dell’attività d’urgenza, ortopedica e chirurgica, il ritorno della Cardiologia, insomma, di tutto ciò che stato delocalizzato dall’Ospedale di Mirandola a seguito dell’emergenza Covid19. Che qualcuno rimuove esserci stata ed essere ancora fra noi.
Ripristinata la verità sullo stato dell’arte, dico con franchezza che a noi questo non basta. Non basta che si dica che non si chiude alcunché. Noi chiediamo che ora si acceleri la realizzazione del programmato piano di potenziamento dell’Ospedale di Mirandola. Investimenti in professionalità, in tecnologia, in nuovi servizi. Anzi, quel piano va ulteriormente rafforzato, alla luce dell’esperienza Covid, per esempio portando a Mirandola, cuore di uno distretto biomedicale di rilievo mondiale, anche la terapia intensiva. Noi siamo lì, con la testa sulla crescita dell’Ospedale di Mirandola, non a combattere una guerra che non c’è contro la sua ‘chiusura’”
Paolo Negro