Pista ciclabile Bologna-Verona, a quando l’inizio lavori?
UN ANNO FA QUESTO COMUNICATO STAMPA ANNUNCIAVA CHE:
(ANSA) – MODENA, 11 AGO – Partiranno la prossima primavera, secondo il cronoprogramma approvato nei giorni scorsi, i lavori della pista ciclabile lungo il tracciato dismesso della ferrovia Bologna-Verona, che attraversa anche i comuni modenesi di Camposanto, S.Felice sul Panaro e Mirandola, ossia quando la Città metropolitana di Bologna avrà completato il progetto esecutivo. Lo fa sapere in una nota la Provincia di Modena.
L’infrastruttura, che avrà un costo di 5 milioni già finanziati dal governo, sarà pronta entro fine 2019. Lunga circa 46 km, la ciclabile sarà realizzata dalla Città metropolitana in base a un accordo con ministero dell’Ambiente, Regione Emilia-Romagna ed enti locali. Il percorso, parte integrante della ciclabile Verona-Firenze finanziata dal governo nell’ambito del progetto della Ciclovia del Sole, “sarà collegato alle ciclovie regionali e provinciali e al corridoio ciclabile Eurovelo 7, che va da Capo nord a Malta”, ha sottolineato il presidente delle Provincia di Modena, Gian Carlo Muzzarelli.
Ora un silenzio assordante è sceso sul progetto.
Oppure scriviamo meglio,sembra che lo slittamento dei lavori dipenda dai lavori di innalzamento dei ponti sui torrenti Lavino, Ghironda e Samoggia, nei tratti che interessano la BO VR, in quanto si dovevano risolvere problemi dì criticità idraulica come condizione preliminare per far partire i lavori.
“Probabilmente”, “sembra”, che i lavori della pista ciclabile si concluderanno a giugno 2020.
Grazie a Paolo Baraldi siamo in grado di ricostruire la nascita di un progetto ferroviario che ora, dismesso, sarebbe in grado di coprire un tracciato di 46 km di pista ciclabile di enorme interesse cicloturistico.
La linea ferroviaria Bologna-Verona fu progettata e iniziarono i lavori sul finire del XIX secolo, per sopperire all’esigenza di un nuovo asse di collegamento tra Verona e Bologna che sostituisse quello passante per Mantova e Modena, già completato nel 1875.
In origine la ferrovia avrebbe dovuto essere costruita interamente a doppio binario e come tale fu realizzata tra Bologna e Tavernelle d’Emilia. Nella parte successiva, difficoltà realizzative dovute alla natura dei luoghi (soprattutto per la presenza di numerose falde acquifere che rendevano instabili i terreni) fecero sì che si decidesse per la prosecuzione con una infrastruttura ferroviaria a singolo binario.
Causa la lentezza dei lavori, l’attivazione del ponte sul Po e della stazione di Ostiglia avvenne solo nel 1911.
L’intera linea fino a Verona fu completata nel 1924.
L’esigenza del raddoppio della linea Bologna-Verona, dopo varie ipotesi progettuali, portò all’inizio dei relativi lavori nei primi anni ’90 del XX secolo. Il progetto prevedeva, per una parte rilevante, la costruzione di nuovi tratti di linea a doppio binario in variante di tracciato, alcuni in affiancamento alla linea esistente, altri su nuovi tracciati. L’intervento di raddoppio del binario è stato completato nel 2009.
Con l’entrata in esercizio delle nuove varianti di tracciato, sono stati dismessi alcuni tratti di sedime della vecchia linea a singolo binario, per un totale di circa 50 km, ricadenti nel tratto Tavernelle Ostiglia-Nogara. Su questi tratti di sedime è stata asportata l’infrastruttura ferroviaria (tranne che nella parte del ponte sul Po). Sono presenti lungo il tracciato dismesso numerosi fabbricati, case cantoniere e ponti. Un primo tratto di sedimi dismessi, nel territorio dell’Emilia Romagna, costituito dall’itinerario Posto Movimento Tavernelle Emilia-San Giovanni in Persiceto-Crevalcore-Mirandola, è stato oggetto di due Protocolli di Intesa sottoscritti da RFI, Province e Comuni interessati, che hanno portato nel 2010 alla cessione in comodato d’uso da parte di RFI alle Province di Modena e Bologna delle aree di sedime dismesse della linea BolognaVerona; era prevista inoltre la cessione in sub-comodato delle medesime aree ai Comuni interessati: Anzola dell’Emilia, Calderara di Reno, Crevalcore, Sala Bolognese, Sant’Agata Bolognese, San Felice sul Panaro, San Giovanni in Persiceto, Camposanto, Mirandola e San Felice sul Panaro.
La previsione è di realizzare un collegamento ciclopedonale sull’ex rilevato ferroviario della lunghezza complessiva di circa 37 km. Il collegamento progettato è inserito nel sistema delle 15 ciclovie nazionali Bicitalia e in particolare va a costituire una parte del tracciato della cosiddetta Ciclopista del Sole Bologna-VeronaBrennero, principale itinerario ciclopedonale di collegamento nazionale.
Concluso il progetto definitivo, i lavori di realizzazione della pista ciclopedonale devono essere ancora avviati. Non si registrano analoghe iniziative per i tratti dismessi ricadenti, più a Nord, in Lombardia e Veneto.
La Provincia di Mantova ha mostrato comunque interesse a una prosecuzione del progetto della pista ciclabile, considerata anche la possibilità di realizzare un collegamento con la ciclovia, in parte realizzata e in parte in fase di progetto, che collegherà Ostiglia a Treviso attraverso il sedime della ex-linea ferroviaria oggi completamente dismessa.
Paolo Baraldi