Ospedale di Mirandola – La parola al Sindaco
Comunicato stampa dell’Unione Comuni Area Nord
Grande partecipazione all’incontro sull’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola che si è tenuto la sera del 15 luglio e che ha radunato circa 150 persone. L’incontro è stato presieduto dall’Assessore alla Sanità dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord e Sindaco di Mirandola Maino Benatti e dal Presidente Ucman e Sindaco di San Felice sul Panaro Alberto Silvestri. Ospiti del convegno il Direttore Generale dell’Azienda Usl di Modena Massimo Annicchiarico e l’Assessore regionale alle Politiche per la Salute Sergio Venturi, che hanno dato risposte ai cittadini in merito alla situazione della struttura. L’Ospedale di Mirandola è parte di un sistema e ha un proprio ruolo all’interno di una programmazione che prosegue e si evolve a partire dal Piano attuativo locale del 2011. Un’organizzazione moderna, al passo con le attuali esigenze dei cittadini in termini di salute ed in grado di garantire servizi di alta qualità, offerti da personale medico ed infermieristico di elevata competenza professionale in una logica d’integrazione dei servizi e di continuità dell’assistenza. Dopo il sisma del 2012 oltre 16 milioni di euro sono già stati o saranno nel prossimo futuro utilizzati per ripristinare la struttura ed apportare migliorie ai servizi. Di questi, più di nove milioni provenivano dai fondi europei e circa sette milioni derivavano da fondi della Regione Emilia-Romagna e dell’Azienda USL. Inoltre, attrezzature del valore di centinaia di migliaia di euro donate da associazioni ed enti, in particolare dall’Associazione “La nostra Mirandola”, si trovano tutt’ora all’interno del nosocomio e sono ampiamente utilizzate dal personale nella cura dei pazienti. Nell’ambito del referendum consultivo sostenuto dalle forze di minoranza il Sindaco Maino Benatti ha ribadito le sue perplessità: “Da parte nostra c’è tutta la volontà di avviare un percorso partecipativo sull’ospedale di Mirandola. Nessuno pensa di chiudere la struttura, come qualcuno paventa strumentalmente. Nell’ambito dell’organizzazione ospedaliera non si sta regredendo, anzi si sta puntando ad un’ulteriore qualificazione dei servizi attraverso l’integrazione con Carpi e la valorizzazione delle potenzialità che la struttura ha come ospedale di confine con la Lombardia. Il punto nascita sarà mantenuto. I lavori di ricostruzione dopo il sisma saranno completati, attivando così gli spazi per la lungo degenza e quelli per la casa della salute. Sono arrivate garanzie da parte dell’Assessore Venturi per andare avanti con la costruzione dell’Hospice, una struttura moderna necessaria per far funzionare al meglio l’Ospedale. Nei prossimi mesi arriverà una proposta decisiva da parte della Regione per affrontare il tema delle lungaggini delle liste d’attesa. L’Assessore Venturi inoltre ha dato il via allo studio di fattibilità per un ospedale unico Mirandola-Carpi, una prospettiva che sarà quindi verificata”.