Lions Club Mirandola: incontro con lo sport benefico e inclusivo
I relatori
Lions Club Mirandola: incontro con lo sport benefico e inclusivo
Nella sede della Polisportiva Quarantolese, nella frazione di Quarantoli, lo scorso 21 maggio si è tenuta la serata dedicata dal Lions Club Mirandola allo “sport benefico e inclusivo”.
La riunione conviviale è stata preceduta da una dimostrazione di minibasket svoltasi nella magnifica palestra della Polisportiva e che ha visto la partecipazione attiva di diversi soci Lions assieme ad un gruppo di ragazzi dell’Associazione PrimaGioco, unica nel suo genere nel nostro territorio ad includere ragazzi abili e non con l’obiettivo di farli giocare assieme. E, molto sorprendentemente, ci riesce, poiché applica regole secondo cui non si gioca per prevalere, ma per aiutare il giocatore più debole, o più lento a farlo.
Come ha spiegato Alberto Ganzerli, istruttore di minibasket e presidente di PrimaGioco, associazione che riunisce in sette squadre del comprensorio di Mirandola, una cinquantina di ragazzi segnalati dal Servizio di Neuropsichiatria Infantile, per toglierli dal senso di solitudine ed inutilità in cui spesso si vengono a trovare. PrimaGioco offre loro la possibilità di uscire dall’isolamento, facendoli giocare con tutti gli altri ragazzi in tornei di minibasket, nei quali la loro inclusione nelle squadre partecipanti non è un problema, anzi è motivo per ammirare il tanto che, nonostante tutto, essi sono capaci di fare.
La serata ha poi visto l’ulteriore intervento di Chiara Storchi, ingegnere meccatronico e ricercatrice presso l’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) di Genova, dove in collaborazione con Inail e con Rehab Tecnologies, è impegnata nella progettazione di protesi sempre più sofisticate, per migliorare la vita delle persone che sono nate prive, o hanno subito la perdita di un arto. Lei stessa, nata senza la mano destra, ha “indossato” con disinvoltura e fatto apprezzare il funzionamento della mano bionica Hannes, alla quale sta lavorando e che presto sarà industrializzata.
Nel corso della dimostrazione con PrimaGioco, con cui era iniziata la serata, la Storchi, giocatrice di basket, aveva dato prova della sua bravura, inanellando una serie di canestri che una persona normale (ossia: con due mani), non sarebbe stata capace di fare.
L’incontro ha poi avuto un terzo intervento, quello di Chiara Bergamini, istruttrice e arbitro internazionale di Ju Jitsu, arte marziale giapponese per eccellenza, derivata da Judo e Karatè. Il Ju Jutsu è particolarmente utile per educare i giovani all’autodisciplina e al rispetto del prossimo, evitando di ricorrere alla violenza. Negli incontri di Ju Jitsu non si vince per ko, ma solo in base alla tecnica usata per controllare l’avversario. E’ un sistema validissimo per la difesa personale, specialmente laddove si renda necessario contrastare il fenomeno della violenza, ad esempio, sulle donne. Richiede però un allenamento costante e una pratica continua delle tecniche di immobilizzo dell’avversario. Questo è ciò che impegna la relatrice, ogni giorno, con gruppi di ragazzi di età compresa fra quattro e diciotto anni, tra una chiamata e l’altra ad arbitrare incontri internazionali di una disciplina non ancora olimpica, ma in fiduciosa attesa di esservi ammessa.
Nell’occasione il LC Mirandola ha devoluto all’Associazione PrimaGioco un contributo che le consentirà di tenere un “camp” di alcuni giorni al mare per i ragazzi meno dotati e i loro genitori.
Da ultimo, il presidente Paolo Campedelli ha voluto ringraziare la benemerita Polisportiva Quarantolese che opera dal 1969, grazie al coinvolgimento di un nutrito gruppo di volontari locali.