Amministrative Mirandola 2024 – Giorgio Siena – +Mirandola – Il minimo del voto di ieri
IL MINIMO SUL VOTO DI IERI
Premessa personale: sono in pensione dopo 26 anni da dirigente scolastico e quindi ho una pensione generosa e molti altri interessi, oltre agli affetti familiari.
Perciò dico, a coloro che mi pensano orfano di una poltrona, ho vinto la mia libertà.
Abbiamo fatto una scelta politica non un calcolo opportunistico.
Detto ciò, qualcuno continuerà a pensarlo e francamente non mi importa nulla.
La nostra lista è ispirata da una visione: abbiamo una Regione divisa in tre parti.
Un parte lungo la via Emilia dove si concentra il potere politico, statale ed economico.
La Romagna del mare e degli straordinari imprenditori turistici.
E una parte a nord ovest (che potremmo chiamare area Cispadana) che è la provincia, la periferia della Regione. Ha eccellenze come il biomedicale, la meccanica e l’agricoltura e molto altro, ma ha servizi molto inferiori, una viabilità carente e la politica inadeguata e incapace di pensarsi come progetto.
Da questa insoddisfazione abbiamo costruito una lista civica con idee come Mirandola 50mila, Città storica, Formazione professionale per il lavoro: tre obiettivi da solo sufficienti per riempire una lungo impegno amministrativo.
Dal voto è emersa la consapevolezza che questa Regione non è contendibile: il Partito Democratico con le coalizioni vince nei centri maggiori e vincerà nella Regione a ottobre. Con l’apparentamento, senza rinunciare a nulla, si voleva costruire, con il PD di Mirandola, una forza capace di dialogare ma anche di sviluppare un’azione di contrattazione e riequilibrio politico che lo stesso PD regionale dovrà affrontare, se non vuole consegnare un parte della Regione al Centro destra, come accade nella provincia di Ferrara.
Questa scelta non è piaciuta?
E’ possibile, ma non ve n’era un’altra e l’isolamento di Mirandola in una ex Unione di Area Nord che stenterà a restare in piedi, entrando in una perenne conflittualità, preparerà ad una consolidata emarginazione.
Ma le fiere dello street food e le feste potremo continuare a farle, anzi di più.
Da oggi abbiamo una Mirandola spaccata in tre parti: una metà che non vota e non è interessata a quale sindaco avere, una metà della metà che vorrebbe una Mirandola coraggiosa e protagonista nella Regione e l’altra metà della metà (più 200 voti) che festeggia il voto di ieri.
Giorgio Siena