A proposito della sospensione dell’attività di controllo…

A proposito della sospensione dell’attività di controllo…

15 Marzo 2018 1

Facciamo seguito al comunicato stampa con oggetto la sospensione dell’attività di controllo da parte dell’ATCMO1, che comprende l’intero territorio dei comuni dell’Area Nord, Bomporto, Ravarino Carpi e Novi, con un nuovo comunicato stampa della Confagricoltura Modena.

I VOLONTARI DEL TERRITORIO INCROCIANO LE BRACCIA

Confagricoltura Modena è allarmata per la sospensione dell’attività di controllo della fauna selvatica

Il problema dei danni causati dalla fauna selvatica è ormai molto sentito su tutta la provincia di Modena. Ne fanno le spese non soltanto le aziende agricole, per i danni arrecati alle colture, ma anche tutta la popolazione, a causa dei problemi relativi all’integrità degli argini di fiumi e canali del reticolo idraulico dei Consorzi di Bonifica, o anche per gli incidenti stradali causati dall’attraversamento degli animali di grossa taglia, come da storia recente sulla tangenziale di Mirandola.

Il compito di controllare e catturare queste specie dannose è delgato alla Polizia Provinciale che si avvale della collaborazione dei coadiutori volontari facenti capo agli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC): da qui la preoccupazione per la recente notizia della sospensione dell’attività di controllo da parte dell’ATCMO1, che comprende l’intero territorio dei comuni dell’Area Nord, Bomporto, Ravarino Carpi e Novi.

Come si legge nella nota inviata dall’ATCMO1 alle pubbliche amministrazioni ed alle associazioni del territorio, l’interruzione delle attività volontarie di  controllo sarebbero dovute ad un reiterato atteggiamento non collaborativo e punitivo nei confronti degli operatori volontari da parte di alcuni agenti della polizia provinciale.

“Come agricoltori siamo veramente allarmati perché i volontari giocano un ruolo fondamentale per le nostre aziende, pensiamo ad esempio ai danni causati dai piccioni negi allevamenti di bovini o suini, o  ai problemi causati alle colture e ai germogli delle viti – afferma Carlo Famigli Bergamini, membro di Giunta di Confagricoltura Modena con delega all’ambiente, – ma non dimentichiamo anche che il nostro è un territorio fragile dal punto di vistra idrogeologico e i danni causati agli argini dei nostri fiumi principali, in particolare da nutrie, volpi, istrici e tassi, possono aggravare una situazione già delicata, come quella causata dalle piene di questi ultimi giorni”.

L’interesse dell’Associazione agricola per il mondo venatorio è altresì rimarcato dal fatto che è di qualche giorno la stipula di un protocollo di intesa fra Confagricoltura e le associazioni che ruotano attorno alla caccia, per avviare iniziative comuni in materia di gestione agricola e faunistica.

“Auspichiamo una risoluzione a breve di questa situazione per continure e se possibile intensificare la collaborazione – afferma Stefano Gasperi, vice direttore di Confagricoltura Modena e presidente dell’ATCMO1 – nei prossimi giorni avremo un incontro chiarificatore con la Provincia assieme all’ATCMO2, dove esporremo le nostre ragioni per trovare un accordo condiviso”.

One thought on “A proposito della sospensione dell’attività di controllo…
  1. Segreteria Provinciale Sulpl

    Abbiamo letto sugli organi di stampa che il Presidente dell’Ambito di Caccia 1 ha dichiarato che la Polizia Provinciale ha un atteggiamento “non collaborativo” e “punitivo” nei confronti dei coadiutori. Vogliamo ricordare a tutti che la Polizia Provinciale è un organo di polizia che ha l’incarico di fare rispettare la legge statale n.157/92 che è la legge intitolata “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”. Non è un organo consultivo o facoltativo. La fauna selvatica é un bene indisponibile dello Stato e lo Stato è composto da tutti i cittadini non solo da quelli che pagano la quota agli ATC.

    L’atteggiamento non collaborativo e punitivo vuole dire che la Polizia Provinciale fa rispettare la legge senza guardare se chi non la rispetta è amico di qualcuno? Se è così la Polizia Provinciale sarà sempre non collaborativa e punitiva. Vuol dire fare rispettare le regole dei piani di controllo che riguardano la fauna selvatica? La risposta è la stessa. La Polizia Provinciale intende la collaborazione come la spiegazione, ai coadiutori e anche ai cacciatori, delle regole vecchie e nuove in una materia che, riguardando esseri viventi, è sempre più delicata e difficile. La riprova di questa collaborazione è nei numeri degli interventi di controllo effettuati dai coadiutori che agiscono correttamente e sono consapevoli della delicata funzione che stanno svolgendo. È a tutela di queste persone che la Polizia Provinciale, nonostante la riduzione costante dell’organico, causata da riforme che non hanno ne capo ne coda, effettua controlli e sanzioni.

    La porta della Polizia Provinciale è sempre aperta ma i ruoli devono essere chiari e distinti. Il Diccap-Sulpl che, come previsto dalla legge e dai contratti collettivi, rappresenta persone che svolgono il proprio lavoro, valuterà nelle sedi opportune se quanto diffuso pubblicamente ha travalicato i confini della normale dialettica e critica che, in uno stato di diritto in cui le “liste di proscrizione” non sono ammesse, sono da considerare positivamente.

    16 Marzo 2018 Reply
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