Chicche dall'Indicatore Mirandolese 1877-1908 – Si delibera la costruzione della linea ferroviaria Sassuolo-Modena-Mirandola
Siamo lietissimi che il nostro Periodico sia sorto in un momento più che mai opportuno per propugnare un argomento della massima importanza per noi, quale si è quello della ferrovia Sassuolo-Modena-Mirandola. Dopo averne dato un cenno nel numero precedente, adempiamo alla promessa fatta, occupandoci distesamente di questa materia. Ed in buon punto ci viene avanti la bella o dettagliata relazione che l’egregio nostro ff. di Sindaco l’Ing. Latino Lingere leggeva al Consiglio Comunale nella seduta delli 9 febbraio, relazione che riassume lo stato delle cose in ordine alla premiata ferrovia, ne dimostra la grande utilità, elimina le obbiezioni opposte, e contiene molti particolari utilissimi a conoscersì da chi voglia, per cosi dire, a colpo ’ occhio farsi un concetto della proposta e sapere con quali mezzi il nostro Comune intende di fare fronte alla spesa che va ad incontrare per l’assegno annuo deliberato di L. 10,000 per anni 35
Noi esporremo qui la parte principale di tale relazione, e più avanti riporteremo il sunto della deliberazione adottata dal Consiglio Comunale nella precitata seduta, — Ci dispiace che lo spazio faccia difetto perchè vorremmo riprodurre, almeno nei punti più interessanti, anche la chiara o persuasiva delazione che venne dettata dall’Assessore Cav. Emilio Tioli, incaricato, al seguito della rappresentanza fatta dai progettanti Maglietta e Mercier, di studiare la importante questione della ferrovia Sassuolo-Modcna-Mirandola pel miglior utile ed interesse di questo Comune, ed a trattare coi progettanti per averne le spiegazioni e gli schiarimenti che valessero a togliere e ad eliminare qualsiasi dubbio, difficoltà od eccezione.
Ecco nelle parti più importanti la relazione letta dal ff. di Sindaco Ing. Lingeri al Consiglio Comunale:
— Dopo la deliberazione dell’On. Consiglio del 21 Maggio 1875, con cui fu accordato un sussidio od assegno annuo di L. 7 000 per anni 25 per la ferrovia Sassuolo-Modena-Mirandola progettata dagli Ing. Maglietta e Mercier, rimasero interrotte le pratiche e pareva che ogni speranza di trar profitto della meravigliosa scoperta del vapore fosse morta pel nostro Comune. Senonchè gli Ingegneri progettanti che avevano fatti lunghi studi ed anticipate non indifferenti spese per mettere assieme il progetto, non si lasciarono vincere dalle difficoltà incontrate, e visto mancarsi il concorso dei Comuni sulla linea nella misura prevista, come pure fallendo il collocamento delle azioni e delle obbligazioni, hanno ricorso ad una Società, la quale, date certe condizioni, assume la costruzione ed esercizio della linea indicata, con quegli oneri e patti, assicurati con cauzione proporzionata, che il Governo non manca mai d’imporre nei casi di concessioni di questa sorta.
Ottenuto questo risultato gl’ Ingegneri progettanti si rivolsero nuovamente ai Comuni interessati richiedendo un sussidio adeguato alla loro importanza ed alla utilità che possono ragionevolmente sperare dal nuovo mezzo di communicazione, e al Comune di Mirandola venne richiesto per una somma di L. 12,000 annue e per anni 35, avvertendo che introdotta una variante nel tracciato consistente nel toccare il paese di S. Felice, scostandosi da Villafranca-Tre- Torri, si prolunga di qualche poco la percorrenza in confronto del primitivo progetto.
La Giunta vedendosi tornare davanti il progetto della ferrovia tanto vagheggiata, portante però un notevole aumento di sussidio e l’aggiunta di una maggiore percorrenza, non s’è lasciata andare ad un subito entusiasmo, ma com’era di suo dovere, prima di venire in Consiglio a fare delle proposte, ha raccolte le notizie che credeva necessarie sull’oggetto in questione ha proposti diversi quesiti agl’ ingegneri progettanti, ha fatte delle difficoltà sul concorso del Comune e sulla linea del nuovo tracciato, e quando le parve che, tenuto conto d’ogni cosa, gli utili fossero tanto più grandi degli oneri, ha deliberato di presentarsi al Consiglio raccomandando il progetto.
Mediante il carteggio tenuto coi progettanti si è saputo che nell‘atto di concessione che fa il Governo ai concessionari, viene stabilito un termine per la costruzione, vengono fissate le tariffe e l’orario delle corse, i fabbricati occorrenti nelle stazioni, il percorso della linea e quant’altro si riflette al buon andamento dell’ esercizio e tutto ciò viene assicurato con una cauzione proporzionata all’entità della linea, il che risulta ampiamente dalla legge sui lavori Pubblici 20 Marzo 18G5. Si trattò anche sulla deviazione per S. Felice, ma su quest’articolo si ebbe una risposta decisiva e perentoria, cioè, o quella linea o nulla, facendosi osservare che la differenza nella lunghezza del tracciato non sarebbe maggiore di Metri 2o00, i quali aumentano di soli cinque minuti il tempo e di centesimi 16 la spesa della corsa. È a cognizione di tutti che la Provincia investita dalla legge di un’ estesa tutela sui Comuni, spende i denari di tutti e singoli per opere pubbliche; ora la Provincia è il contribuente principale nella strada stessa ed è consentaneo alla sua missione che il sussidio voglia accordarlo colla condizione che la strada si avvicini ad un centro importante, com’è San Felice………………………………
Nelle pratiche e trattative fatte cogli Ingegneri progettanti si combinò che l’annuo sussidio del Comune fosse ridotto dalle L. 12.000 alle L. 10,000 al minimo.
Questo genere d’affari è fertile di sorprese e fecondo di liti lunghe ed inestricabili e ciò non pertanto è cosi grande l‘utilità della ferrovia, ne sono cosi universalmente sentiti e riconosciuti i vantaggi, che noi vediamo tutti i Governi redigere continuamente degli atti di concessione, Società assumerne la costruzione e l’esercizio, e grandi Comuni accordare dei lauti sussidi. La materia si può dire cosi nuova che l’esperienza non ha ancora potuto dare tutti i suoi insegnamenti, e il Comune di Mirandola entrando tardi nel consorzio, potrà trar profitto delle lezioni toccate agli altri. Potrà avvenire che anche a noi accada qualcuno dei deplorati inconvenienti, ma quando ci saremo provvisti delle precauzioni finora più praticate, noi avremo fatto il nostro dovere e non potremo mai pretendere che le nostre vedute siano più estese e più profonde di quelle delle Autorità, alle quali generalmente si riconosce tanta competenza in materia.
Esaminando poi la cosa in se, io devo richiamare l’attenzione del Consiglio sulla qualità dell’opera, sulla spesa che importeranno la costruzione e l’esercizio e sulla tenuità relativa del sussidio che il Comune è chiamato ad accordare. — Si può ritenere per vero e positivo che la costruzione della ferrovia Mirandola-Modena-Sassuolo, in ragione di circa Chil. 50, venga ad importare tre milioni, i quali devono essere ammortizzati in 35 anni e perciò calcolando gl’interessi del capitale di primo impianto e l’ammortizzazione in ragione del 6 1/4 per 100 si richiede l’ annua somma di L. 187.000. — L’ esercizio mettendosi ai calcoli più modesti si ritiene dell’importo di L. 5,000 ogni Chilometro, e per Chilometri 50 L. 250,000, cosi in complesso si ha una spesa annua di L.437,000. Di fronte all’imponenza di questa cifra sarà ben facile convenire che il contributo richiesto alComune è ben piccolo e appunto per ciò devono essere limitate le nostre pretese. — Ma quando certe questioni entrano nel dominio del pubblico per una fatale inclinazione della nostra natura, accade sempre che l’immaginazione si trasporta al di là dei confini; e cosi avvenne per questa che addòsso ci occupa. — Si é creduto di poter avere una tariffa apposta, un orario apposta, una linea retta come uno strale; ma, o Signori, una strada ferrata ha per oggetto di raccogliere il maggior numero di centri che trova sulla via, anche con qualche deviazione, poiché dalla quantità di questi piccoli centri, dalla eccitazione di tanti e molteplici interessi ne sorge quel movimento che costituisce la ragione di essere della ferrovia. Si é detto perfino che la deviazione per San Felice sarebbe a tutto scapito della Mirandola. — È una obbiezione decisamente insussistente e senza fondamento; ma per misurarne la vacuità noi non abbiamo che a rivolgere i termini della questione, supponendo per un momento che la Mirandola ricusasse il sussidio e la ferrovia si facesse fermandola a San Felice. Cosa sarebbe allora la Mirandola? È una supposizione che mi ripugna e mi basta di averla accennata per essere sicuro che il Consiglio respingerà una sì grande jattura. Sicuramente nei primi tempi con un sì rapido ed economico modo di traslazione ci sarà qualche interesse spostato; ma presto sorgono nuovi interessi, s’imprendono dei nuovi affari, si trovano delle insperate occupazioni all’ individuo e al capitale, e in breve tutto si riduce in equilibrio con delle condizioni infinitamente migliori. In epoche vicinissime la Mirandola ha fatti i più lodevoli sforzi per sortire dal suo isolamento, contribuendo negli studi di ferrovie di assai problematica riuscita; le cose non ebbero seguito, ma non per questo va meno lodata la cura che ha preso il Comune per il vantaggio dei suoi amministrati. Ora sta davanti a noi un progetto che presenta le più grandi probabilità di ridursi in fatto, e mi pare che lasciando a parte le piccole passioni e lo piccole gelosie ed elevandosi nella sfera serena della imparzialità e della ragione non si possa esitare ad accettarlo. A mio credere la questione dovrebbe ridursi ad un termine semplicissimo
— Vogliamo la ferrovia. —
Io non ho voluto spendere molte parole per dimostrare l’utilità della ferrovia, nutrendo il più deciso convincimento che il Consiglio ne sia penetrato al pari di me, solo vorrei insistere sulla necessità di ammettere il nuovo tracciato per le ragioni già esposte e perchè non sia messa in pericolo la strada stessa, circostanza sulla quale credo specialmente di dover richiamare l’attenzione del Consiglio.
Non sarebbe precisamente questo il momento di trattare la quistione finanziaria che vien creata dalla nuova spesa: ma siccome vìen proposta la non modica spesa di Lire 10,000 annue a carico d’un bilancio non indifferentemente aggravato, cosi non sarà fuori di proposito il tranquillizzare i contribuenti assicurandoli che la imposta vorrà soltanto di poco o forse di nulla aumentata.
La Giunta occupandosi del sussidio ha pensato contemporaneamente ài modo ili soddisfarlo. — E prima si rivolse all’Amministrazione della Cassa di Risparmiò per vedere se trovavasi in condizioni da poter concorrere efficacemente nella spesa; ora si è verificato che la Cassa in dodici anni di vita ha cumulato un patrimonio di L. 55,000 circa ed ha un reddito netto di circa L. 10,000 annuo; e che andrà aumentando continuamente il suo capilale; su tale dato non è rilevante una sottrazione di L 3.000. È già qualche tempo che si elevano delle voci in Consiglio per chiedere che la Cassa concorra a sostenere qualche spesa del Comune; ma l’amministrazione Comunale non credeva di appoggiare la mozione riservandosi a trattarne quando si presentasse il caso di una grande e vera utilità di tutto il pubblico, e il caso presente, parendo veramente tale, ora ne fa la formale proposta, dopo aver sentita la deliberazione dell‘ Amministrazione della Cassa stessa. — Il mio egregio Collega l’Assessore Cav. Tioli nella sua bella, nitida e chiara relazione, oltre alle tante indicazioni e schiarimenti sulla ferrovia in discorso, si è occupato in modo speciale e in preciso dello ghiaie, od ha dimostrato che se ne otterrà lui risparmio non minore di L. 4,000, risparmio che potrebbe essere calcolato anche in cifra maggiore, e che si volle restringere al termine più modesto per restare nel certo. Si è fatta l’obbiezzione che la ghiaia della Secchia possa aumentare di prezzo, ma quando si osservi che la materia prima nel letto del fiume ’ non ha alcun valore e il suo importo si costituisce dalla mano d’opera per l’escavazionc e pel trasporto, noi possiamo essere sicuri del fatto nostro e ritenere francamente la verità del conto fatto.
Cosi possiamo calcolare sovra una somma di L. 7,000; le altre L. 3,000 se non le otterremo dalle possibili economie sulla gestionie generale, le domanderemo ad un prestito.
Signori Consiglieri, la Giunta ha in animo di avervi proposta un’opera utile, grandemente utile per la Città e pel Comune, che in fatto non arreca aggravio alle nostre finanze e non impegna l’avvenire che in lievissima misura ed ha la sicurezza che nostri successori vorranno ringraziarci d’aver presa questa risoluzione. =
Dopo la lettura di tale relazione venne dal ff di Sindaco data communicazione al Consiglio della rappresentanza dei progettanti Ing. Maglietta c Mercier e della interessante relazione dell Assessore Cav. Tioli Emilio favorevolissima alla ferrovia progettata ed al concorso del Comune di Mirandola con un sussidio od assegno annuo di L. 10,000 per anni trentacinque.
Fu quindi presentata la seguente mozione della Giunta Municipale:
— Si propone al Consiglio Comunale di portare il sussidio od assegno annuo deliberato nella seduta 21 Maggio 1875 a L. 10,000 per anni trentacinque a favore della Società concessionaria della ferrovia Sassuolo-Modena-Mirandola progettata dagli Ing. Maglietta e Mercier, e come rilevasi dal tipo dimostrativo in atti clie stabilisce i punti fìssi di Sassuolo-Modena-Solara-San Felice-Mirandola sono le seguenti condizioni:
- Il sussidio od assegno annuo sarà messo in corso appena che la fer rovia verrà posta in esercizio. Da tale epoca comincieranno a decorrere i 35 anni.
- Una sospensione definitiva dell‘esercizio della linea durante i 35 anni di periodo dell’assegno Comunale darà diritto al Comune di sospendere il pagamento dell’assegno stesso.
3- La stazione della Mirandola sarà collocata ad una distanza non maggiore di metri 400 circa dalle mura della Città e nel sito più conveniente da scegliersi di comune accordo.
- La Stazione della Mirandola riceverà le merci direttamente anche per destinazione a paesi sulla rete Nazionale, e mediante questa a paesi fuori d’Italia. —
Il ff. di Sindaco avvertì poscia il Consiglio che l’ Amministrazione della Cassa di Risparmio al seguito dell’invito fattole ha deliberato che la Cassa concorra con un annuo contributo di L. 3,000 da prelevarsi dai propri utili annui a sollevare il Comune in parte della spesa dell’assegno annuo per la ferrovia Sassuolo-Modena-Mirandola e chiede che il Consiglio approvi ed accetti tale deliberazione.
Venne dato da ultimo lettura di un ricorso firmato da alcuni cittadini Mirandolesi, la maggior parie dei quali sono commercianti e negozianti, contro il proposto tracciato di ferrovia Modena-Mirandola colla deviazione per San Felice ed a favore di un tracciato in linea retta che congiunga Mirandola e Modena.
Apertasi la discussione vi presero parte li Sigg. Consiglieri Pignatti, Monici, Sillingardi, Tioli Alfonso e Ghirelli; gli Assessori Cav. Emilio Tioli, Frigeri e Zani ed il ff. di Sindaco.
- Consiglieri presenti erano 24.
Sul ricorso contro il proposto tracciato di ferrovia Modena-Mirandola per San Felice il Consiglio con voti ventuno contro tre adottò l’ordine del giorno puro e semplice. .
Messa ai voli la mozione della Giunta Municipale per la concessione dell’ assegno annuo di L. 10,000 per anni 35 per la ferrovia Sassuolo-Modena-Mirandola giusta il progetto Maglietta e Mercier e relativo tipo in atto colle annessovi condizioni, il Consiglio l’approvò alla unanimità per alzata e seduta.
Il Consiglio poscia a pieni voti approvò ed accettò la deliberazione dell’ amministrazione della Cassa di Risparmio di concorrere con un contributo annuo di L. 3.000 per anni 35 a favore del Comune per la spesa dell’annuo assegno votato per la ferrovia Sassuolo-Modena-Mirandola.
Altri Comuni interessati nella ferrovia in progetto hanno già deliberato il loro concorso ed altri stanno per deliberarlo. Noi speriamo che si faranno i maggiori sforzi perché si possa attivare la linea progettata che già tecnicamente fu approvata dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici nella Seduta 27 Gennaio u. s. ed abbiamo lusinga che il Comune di Modena voterà un sussìdio efficace per un’ opera che avrà tanta influenza nel consolidamento dei suoi interessi, e che la Provincia riconoscendo come la ferrovia in progetto giovi ad importanti suoi Comuni e serva a mettere in più facile circolazione ed a richiamare al Capo-Luogo prodotti ubertosi del territorio da essa dipendente non esiterà a venirle in aiuto con un sussidio, e tale che in modo principale determini l’opera come ebbe a dire l’On Avv. Ronchetti nella Seduta del Consiglio Provinciale delti 24 Maggio 1375.
Sappiamo che il Consiglio Comunale di Medolla nella sua seduta 23 Febbrajo si è occupato della ferrovia Sassuolo-Modena-Mirandola ed ha deliberato di concorrervi con un annuo assegno di L. 2,000 per anni trentacinque, se gli Ingegneri progettanti mantengono il primitivo tracciato per Villa-Franca-Tretorri che hanno abbandonato per adottare quello per San Felice, che traversa in due punti il Comune di Medolla.
Ubaldo Chiarotti
La soppressione del tratto Modena-Mirandola nel 1964 e dei suoi annessi, che io ho criticato in tutti gli incontri politici e pubblici mirandolesi, contestato dalla maggioranza politica locale, fu finalmente definito uno dei più grandi errori della provincia di Modena, anche da Giancarlo Muzzarelli attuale sindaco di Modena, eravamo nei primi anni duemila.
18 Ottobre 2023